La digestione è uno dei processi più complessi che il nostro corpo è in grado di portare a termine.
È un processo lungo, composto da tanti passaggi e che coinvolge moltissime parti del corpo. Non solo stomaco e intestino: nel processo digestivo sono coinvolti ad esempio la bocca, il diaframma, il pancreas, la cistifellea, i muscoli della fascia addominale… e anche il sistema nervoso!
Il cibo resta all’interno del corpo fino a 40 ore (con alcune differenze tra uomini e donne), un tempo in cui ciò che viene inserito con l’alimentazione viene processato dal nostro corpo grazie a enzimi, acidi e batteri e molti altri protagonisti.
In questo lavoro lunghissimo, complesso e sensibile è possibile che qualche fattore di disturbo intervenga a causare fastidi.
Tra i disturbi più frequenti legati al processo digestivo troviamo l’acidità di stomaco, il reflusso gastroesofageo, il gonfiore e la digestione lenta o difficoltosa.
Questi possono essere causati sia da situazioni mediche – come ad esempio l’ernia iatale, la sensibilità al glutine, l’infezione da Helicobacter pylori o la gravidanza, oppure da questioni legate a cattive abitudini o all’ambiente esterno.
Come combattere reflusso, acidità e cattiva digestione? Iniziando dal momento del pasto, il primo passo della digestione.
#1 Mastica bene
Il processo di digestione inizia in bocca! Sembra solo un detto popolare, ma è davvero così, per due ragioni.
Se tutti sappiamo ormai che la saliva è ricca di enzimi che iniziano a “pretrattare” il cibo e prepararlo per i passaggi successivi, in pochi sono consapevoli della funzione fondamentale che rivestono i denti! Nello stomaco non lavorano solo gli acidi gastrici, ma anche i muscoli: lo stomaco è un organo vivo, che si muove e quando riceve il cibo si contrae e si distende per impastarlo e ammorbidirlo. Quindi, più il cibo viene masticato con i denti, meno lo stomaco farà fatica. Il cibo masticato poco rende tutto più difficile e resta nello stomaco molto più a lungo.
#2 Correggi la postura
Il cibo viaggia dalla bocca allo stomaco tramite l’esofago, un condotto verticale composto da muscoli, tendini, legamenti e nervi, che si contrae e rilascia in modo da spingere il bolo alimentare (il boccone masticato) verso il basso e impedendogli di bloccarsi o di salire.
L’esofago non è mobile, ma è tenuto in posizione lineare e verticale dai legamenti che lo saldano alla colonna vertebrale (e non solo ad essa).
Se quando mangiamo, stiamo con la schiena curva, anche l’esofago sarà curvo e quindi farà molta più fatica a far correre il cibo fino allo stomaco.
#3 Prenditi il tempo sufficiente
Masticare e deglutire in maniera appropriata richiedono tempo, quindi è sempre bene dedicare al pasto il giusto tempo, al fine di favorire i processi digestivi meccanici.
Non c’è solo questo però: dedicare al pasto almeno una mezz’ora, preferibilmente in un posto tranquillo e senza dover pensare ad altro è fondamentale anche a livello psicologico. Mangiare di corsa o in posti caotici, oppure nei ritagli di tempo tra una commissione e l’altra o mentre si parla di lavoro, genera stress e ansia che peggiorano la digestione, aumentano la produzione di succhi gastrici e favoriscono l’ingestione di aria, che gonfia lo stomaco causando gonfiore e tensione gastrica.
#4 Non coricarti
Il primo stadio della digestione ha bisogno… della forza di gravità! Sembra strano, ma basta pensarci un attimo per capire l’importanza di questo consiglio: il cibo masticato viene impastato con la saliva che è liquida, viene ingerito durante un pasto in cui beviamo anche acqua e altri liquidi (es. una zuppa) e quando raggiunge lo stomaco, viene mescolato con i succhi gastrici che sono, di fatto, altri liquidi. Quando inizia la digestione, il contenuto dello stomaco è quindi liquido e come tale, si muove con molta facilità: quando ci sdraiamo il contenuto liquido dello stomaco si sposta dal fondo e raggiunge nuovamente la zona in cui si trova l’esofago dando sensazione di pesantezza e favorendo il reflusso gastroesofageo, soprattutto in presenza di ernia iatale.
Dopo un pasto quindi è meglio restare seduti e mantenere la schiena dritta, oppure fare una leggera passeggiata.
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