Parlando di anemia ci riferiamo ad una condizione patologica
In caso di anemia i livelli di emoglobina o di globuli rossi (o di entrambi) sono al di sotto della normalità, con una conseguente riduzione del trasporto di ossigeno del sangue. Una compromissione del trasporto di ossigeno sanguigno è causa di stanchezza cronica, fiato corto e difficoltà a compiere movimenti. Ma in che modo la riduzione di emoglobina e globuli rossi possono causare questa sintomatologia? I globuli rossi (o eritrociti) sono delle cellule che contengono l’emoglobina, una proteina contenente ferro. Proprio grazie al ferro, l’emoglobina è in grado di legare l’ossigeno che respiriamo e di trasportarlo a tutti i distretti corporei tramite la circolazione.
Parlando invece di anemia sideropenica, ci riferiamo ad una condizione in cui è la carenza di ferro a compromettere il trasporto di ossigeno nel sangue. Questa è sicuramente la forma di anemia più diffusa nella popolazione: secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), nel mondo sarebbero circa 2 miliardi le persone affette da anemia sideropenica. Si manifesta con la sintomatologia tipica delle forme anemiche, e dunque con forte stanchezza, palpitazioni, mancanza di fiato, pallore e talvolta fragilità delle unghie e lesioni cutanee. La facilità nel riconoscimento dei sintomi e la conoscenza generica di questo deficit nutrizionale rendono particolarmente frequenti i casi di autodiagnosi e di “auto-trattamento” tramite l’assunzione di integratori contenenti ferro. Oggi vedremo perché è importante la diagnosi medica attraverso dei test misurabili e attendibili.
La diagnosi dell’anemia sideropenica viene effettuata attraverso la misurazione dei valori di emoglobina e del volume corpuscolare medio (MCV), parametro che permette di quantificare le dimensioni dei globuli rossi (tipicamente più piccoli e meno numerosi in questa forma di anemia). Queste analisi vengono inoltre abbinate alla misurazione di sideremia, transferrina e ferritina. Perché 3 analisi diverse per valutare i livelli di ferro dell’organismo? Perché ognuna di queste ci fornisce dei dettagli importanti e complementari:
- La sideremia misura la quantità di ferro presente nella circolazione sanguigna. Ci dice quindi se il ferro viene assorbito correttamente a livello intestinale e se riesce a raggiungere la circolazione, ma da sola non ci fornisce una fotografia precisa della situazione;
- La ferritina è una proteina fondamentale per il deposito di ferro nel fegato. Il suo dosaggio descrive quindi le scorte di questo minerale nell’organismo: bassi livelli di ferritina indicano che i depositi di ferro sono carenti, suggerendo così eventuali perdite, mentre alti livelli di ferritina indicano un eventuale sovraccarico di ferro, tipico di alcune patologie come l’emocromatosi o la talassemia;
- La transferrina è una proteina in grado di trasportare il ferro dall’intestino verso il resto dell’organismo, inclusi il midollo (sede di produzione dei globuli rossi, che hanno bisogno del ferro!) e organi di deposito (come il fegato appunto). Il ferro, infatti, non è in grado di circolare libero nel sangue, ma ha bisogno di legarsi alla transferrina, che funge da supporto. Quando l’organismo è in deficit di ferro, il ferro accumulato nel fegato viene legato alla transferrina, e grazie ad essa trasportato nel sangue per ristabilire i corretti livelli.
Cosa succede se prendo un integratore di ferro senza accertarmi che la mia stanchezza e i miei sintomi dipendano da un’effettiva carenza di ferro? Un consumo smodato di integratori può portare verso il sovraccarico secondario di ferro (o emocromatosi secondaria). Se non diagnosticato, il sovraccarico secondario di ferro può essere causa di disturbi gastrici, costipazione, dolori addominali e articolari, insufficienza epatica e infertilità. Sebbene tale sovraccarico non si accompagni generalmente a complicanze gravi o irreversibili, sarebbe comunque preferibile evitare di assumere integratori a base di ferro qualora non ve ne fosse il reale bisogno.
Prima di assumere un integratore a base di ferro, scegli quindi di rivolgerti ad un medico o ad uno specialista per ricevere una diagnosi.
Appurata la presenza di carenze, scegli un integratore con una forma di ferro ben tollerata dall’organismo e con un dosaggio che rispetti le tue necessità. Scopri Ferro + C di SIMBIOS: con ferro fumarato, un sale di ferro di facile assorbimento e ad alta tollerabilità.