Cosa sono e come funzionano
In poche parole, gli enzimi proteolitici sono delle sostanze in grado di digerire le proteine.
Cos’è di preciso un enzima?
In generale, un enzima è una molecola che può avere numerose e importanti funzioni all’interno del nostro organismo. Ad esempio, molti processi metabolici non potrebbero mai avvenire senza degli enzimi specifici, oppure avverrebbero in tempi lunghissimi, perdendo così la loro utilità.
Tra gli enzimi più conosciuti ritroviamo sicuramente quelli digestivi. Sebbene siano moltissimi e classificati in base al tipo di alimento che sono in grado di scomporre, funzionano tutti con le medesime modalità. Gli alimenti possono essere formati da tre grandi categorie di macronutrienti: carboidrati, proteine e grassi (o lipidi). Ognuno di questi macronutrienti è composto a sua volta da tanti “mattoncini” ripetuti: zuccheri nel caso dei carboidrati, amminoacidi nel caso delle proteine e acidi grassi nel caso dei lipidi. Come delle minuscole forbici, gli enzimi vanno a “tagliare” i legami che tengono insieme questi mattoncini, scomponendo così ogni macronutriente nelle sue componenti più piccole. Quando parliamo di enzimi proteolitici, ci riferiamo quindi a quegli enzimi in grado di scomporre le proteine in amminoacidi.
Esempi di enzimi proteolitici
Il nostro organismo possiede molti enzimi digestivi differenti. La più conosciuta è forse l’amilasi salivare, in grado di iniziare la digestione degli amidi nella bocca. E ovviamente possediamo anche degli enzimi proteolitici! I principali sono la pepsina, prodotta a livello dello stomaco, e tripsina e chimotripsina, prodotte invece dal pancreas. Grazie alla loro attività, scompongono le proteine alimentari, ottenendo amminoacidi che possono essere assorbiti a livello intestinale ed essere poi utilizzati nei vari distretti corporei.
Gli enzimi proteolitici si ritrovano anche in molte piante. Tra i più conosciuti, la bromelina, estratta da frutto e gambo dell’ananas, la papaina, dal succo di papaya, e la ficina, contenuta nei fichi.
Possibili utilizzi
Sicuramente, l’impiego principale di questi enzimi negli integratori riguarda la loro capacità di favorire il processo digestivo e l’assorbimento delle proteine alimentari. Presi dopo il pasto, infatti, possono aiutare la digestione delle proteine, prevenendo così stati di gonfiore, tensione addominale e pesantezza di stomaco.
Diversi studi hanno evidenziato poi l’attività anti-infiammatoria di questi enzimi, rendendoli così un possibile trattamento in caso di osteoartriti, artriti, sinusiti e malattie infiammatorie croniche intestinali. In particolare, la bromelina ha dimostrato di ridurre i marcatori infiammatori in biopsie di colon di pazienti affetti da colite ulcerosa e morbo di Crohn (Onken et al., Clin Immunol, 2008).
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