Stress, permeabilità intestinale e infiammazione

Sai cosa si intende per permeabilità intestinale?

Questo termine indica il grado di integrità della nostra barriera intestinale: più un intestino è permeabile, più la sua funzione di barriera viene a mancare, lasciando così passare in modo incontrollato batteri, tossine e altre molecole estranee. In inglese, questa condizione viene appunto definita come “leaky gut”, ovvero “intestino gocciolante”. 

Persone affette da disturbi gastrointestinali cronici, quali celiachia o morbo di Crohn, soffrono di aumentata permeabilità intestinale, che può essere legata sia alla perdita di integrità dell’epitelio (ovvero all’incapacità delle cellule di rimanere ben attaccate le une alle altre, fungendo così da barriera) sia ad un assottigliamento del muco che normalmente riveste l’epitelio dell’intestino. La superficie intestinale è infatti ricoperta da uno spesso strato di muco, formato per il 95% da acqua e per il restante 5% da proteine e altre componenti prodotte anche dal microbiota intestinale. Grazie alla sua natura viscosa, non solo funge da lubrificante facilitando il passaggio del cibo e la digestione, ma protegge anche l’epitelio da danni e da potenziali patogeni (Cardoso-Silva et al., Nutrients, 2019).

Negli anni, sono stati sviluppati diversi test per misurare la permeabilità intestinale. Uno dei più attendibili è sicuramente il test lattulosio:mannitolo. Non facciamoci spaventare dal nome: è un procedimento molto semplice! In breve, al paziente viene somministrata una bevanda dolce contenente un certo quantitativo di lattulosio e mannitolo, che sono appunto due zuccheri. Dopo 6 ore, si effettua un’analisi delle urine: una quantità di lattulosio urinario superiore alla media è indice di permeabilità intestinale. 

Ma perché è così importante studiare il grado di permeabilità intestinale? Ogni giorno, il nostro intestino entra in contatto con un numero incredibile di sostanze: nutrienti, acqua, batteri (sia facenti parte del microbiota personale, sia estranei), tossine e molto altro. L’incapacità dell’intestino di fungere da barriera protettiva causa il passaggio di questi elementi dal lume intestinale alla circolazione, scatenando così infiammazione. L’organismo, infatti, riconosce la presenza di sostanze estranee nel circolo sanguigno e per distruggerle innesca una risposta infiammatoria. 

Anche il microbiota intestinale svolge un ruolo centrale nella regolazione della permeabilità dell’intestino. Un microbiota sano, infatti, è in grado di supportare l’omeostasi intestinale, producendo sostanze utili alla formazione del muco o molecole che rafforzano l’integrità di barriera, impedendo la colonizzazione di batteri patogeni e regolando l’attività del sistema immunitario. Alterazioni nella composizione microbica intestinale (disbiosi) possono dunque essere alla base del fenomeno del leaky gut, o contribuire al suo aggravamento.

Sebbene i disturbi gastrointestinali rimangano una delle cause principali del leaky gut, esistono altre condizioni extra-intestinali che possono causare un’aumentata permeabilità. Tra queste, una delle più comuni è sicuramente lo stress. Stati di agitazione cronica, ansia lieve e depressione possono influenzare negativamente l’integrità della barriera intestinale, divenendo così causa di infiammazione. Ed è proprio per questo motivo che lo stress gioca un ruolo così centrale anche nello sviluppo di alcuni disturbi intestinali cronici, quali IBS (sindrome dell’intestino irritabile) e IBD (malattie infiammatorie croniche intestinali).  

SIMBIOS ha studiato delle soluzioni specifiche in caso di disturbi legati ad un’aumentata permeabilità intestinale:

  • Fibrafurba: una speciale fibra di acacia biologica utile a sostenere la crescita dei batteri “buoni” dell’intestino, grazie alla sua azione prebiotica. La fibra d’acacia svolge inoltre un’attività anti-infiammatoria, per questo è così indicata per il benessere intestinale. Inoltre, Fibrafurba è arricchita da L-glutammina, un amminoacido utilizzato dalle cellule dell’epitelio intestinale per rimanere adese le une alle altre, rafforzando così l’integrità di barriera (scoprila qui);
  • Flora Power: un probiotico con ben 6 diversi ceppi di batteri benefici. Oltre a rappresentare un valido supporto per l’equilibrio della flora batterica intestinale grazie alla sua diversità, agisce anche a livello nervoso, grazie ai suoi due ceppi psicobiotici (scoprilo qui);
  • Vitamina D: principalmente conosciuta per la sua attività a livello osseo, la vitamina D svolge un ruolo importantissimo anche a livello intestinale, modulando l’attività del sistema immunitario e l’integrità della barriera stessa (scoprila qui).

In questo modo, favorendo la crescita dei batteri benefici del microbiota intestinale e supportando la funzionalità della barriera intestinale, è possibile prevenire alterazioni nella permeabilità intestinale e, di conseguenza, i processi infiammatori che ne derivano.

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